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“La cura del dolore è un dovere etico e un esempio di buona pratica clinica”

L’algologia, o terapia antalgica, detta anche terapia del dolore o medicina del dolore, consiste nell’approccio terapeutico e scientifico al trattamento del dolore.

Il dolore è considerato non più solo un sintomo, ma una vera e propria patologia che incide sulla qualità della vita dell’animale.

Terapie farmacologiche, fisiche (fisioterapia, laser terapia, agopuntura ed elettro agopuntura ecc.), nutrizionali e tecniche locoregionali sono l’arsenale terapeutico a nostra disposizione e vanno utilizzate miscelate insieme a seconda dell’origine e dal tipo di dolore che colpisce l’animale.

Il Servizio di Terapia del Dolore in Clinica Gran Sasso nasce con l’intento di dare un servizio non solo Clinico per i “nostri” pazienti, ma anche un “appoggio” ai proprietari che devono sentirsi supportati in ogni fase dell’iter diagnostico e terapeutico in una fase così difficile della vita del loro animale.

Il Servizio si occupa di Dolore a 360 gradi, a partire da quello chirurgico sino a casi più complessi di dolore Cronico, come quello da Osteoartrosi, Oncologico, Neuropatico e nel trattamento di fine vita.

La prima visita Algologica viene svolta in clinica dal Dr. Davide Gamba e per facilitare il contatto con il medico, per i controlli successivi, oltre alle visite in presenza abbiamo deciso di dare la possibilità ai nostri clienti di usufruire di un servizio di Telemedicina attraverso il quale svolgere la visita di controllo senza venire in clinica.

Di cosa si occupa in dettaglio la Terapia del dolore?

Il dolore rappresenta uno delle più difficili esperienze sensoriali che gli esseri viventi sono chiamati ad affrontare. Nelle sue diverse espressioni cliniche costituisce un significativo ostacolo al mantenimento di una qualità di vita che garantisca al singolo individuo una condizione di benessere. Nella Medicina antica così come in quella moderna, il dolore è sempre stato considerato come un sintomo, alla stregua di un elemento ritenuto tanto essenziale nell’esame clinico da renderne quasi superfluo il trattamento. Se il dolore acuto, nelle primissime fasi dell’indagine semeiologica, può fornire notizie cliniche fondamentali, altre tipologie di dolore, dal persistente al neuropatico, sono da considerarsi vera e propria malattia. 

Durante la visita algologica si ha il dovere di eseguire una diagnosi sul tipo di dolore e di impostare la terapia chiarendone lo svolgimento e la possibile evoluzione: le aspettative del proprietario rispetto alle cure scelte devono essere tenute fortemente in considerazione, per evitare il fallimento del trattamento.

Il proprietario è parte attiva del processo diagnostico e terapeutico, i “suoi” occhi diventano quelli del Veterinario, infatti nei casi di dolore cronico spesso l’animale si comporta diversamente a casa rispetto al momento della visita in clinica. Da qui nasce la necessità di fornire dei mezzi al proprietario per poter svolgere al meglio delle proprie possibilità questo ruolo di intermediario tra il proprio animale e il Medico. Filmati, scale del dolore compilate regolarmente e i controlli in Telemedicina sono essenziali per raggiungere l’ambizioso risultato di migliorare la qualità di vita del paziente qualunque sia la tipologia di dolore che sta provando.

Cosa è l’agopuntura occidentale?

L’agopuntura veterinaria, si è sviluppata in parallelo all’agopuntura per l’uomo. Il primo medico veterinario agopuntore che la storia ricordi, Zao Fu, già nel 974 a. C. trattava alcune patologie del cavallo utilizzando gli aghi.

Il primo atlante sistematico degli agopunti e dei meridiani del cavallo risale alla dinastia Sui (581-618 d. C) con il titolo di “Ma-jing Kong-xue Tu”, ma è del 1608 il più importante testo di medicina veterinaria, opera dei fratelli Yu , intitolato “Yuan Heng Liao ma Ji” (Trattato di Terapia equina), che contiene numerosi argomenti di ippiatria e protocolli terapeutici con agopuntura, moxibustione e fitoterapia. Solo nel 1800, invece, fu pubblicato lo “Yang geng Ji”, che fornisce dettagliate indicazioni sull’agopuntura e la moxibustione nel bovino.

L’applicazione della Medicina Tradizionale Cinese nel cane e nel gatto è rimasta per lungo tempo in secondo piano, e solo intorno al 1970 si è intravisto un maggiore interesse, soprattutto sullo stimolo proveniente dall’Occidente.

Non basandosi su fondamenti anatomici, fisiologici o biochimici, la prospettiva tradizionale cinese non può costituire la base per una comprensione meccanicistica dell’agopuntura. Al contrario, le teorie occidentali si basano principalmente sulla supposizione che l’agopuntura invii dei segnali ai nervi afferenti, i quali a loro volta modulano la trasmissione del segnale a livello spinale e la percezione del dolore a livello cerebrale.

Via via che la popolarità dell’agopuntura si è cominciata ad accrescere nel campo della medicina umana, si è iniziata a sentire l’esigenza di ricerche scientifiche affidabili, in grado di testimoniare e supportare l’effettiva efficacia di questa tecnica terapeutica.

Così come in medicina umana anche in medicina veterinaria si è dimostrato che l’agopuntura in ambito di terapia del dolore sia uno strumento efficace all’interno di un protocollo multimodale che può comprendere farmaci, fisioterapia ed altre tecniche non farmacologiche di gestione del dolore.

L’agopuntura occidentale è uno strumento fondamentale nella cura del dolore di ogni origine. Si effettua con l’inserimento di aghi i specifici punti, questi aghi poi possono essere elettrostimolati per aumentarne l’effetto e la durata d’azione dello stimolo.

In medicina veterinaria viene utilizzata con successo nelle patologie acute e croniche trovando grande spazio di utilizzo principalmente per patologie articolari come l’osteoartrite, ma anche di origine neurologica come le protrusioni o estrusioni discali (ernia del disco).

Il trattamento agopunturale può essere applicato sia al cane che al gatto prevede una ventina di minuti di trattamento e una decina di sedute a cadenza settimanale programmate secondo la necessità del paziente.