Home » Blog » Alimentazione » La prevenzione dell’obesità nel cane e nel gatto

L’obesità è la malattia attualmente più diffusa e più misconosciuta, anche se è facilissima da diagnosticare. Il suo mancato riconoscimento è dovuto probabilmente al fatto che è una malattia subdola, che si instaura lentamente a cui l’occhio del proprietario facilmente si abitua e, se e quando riesce a rendersene conto, è ormai troppo tardi.

 

È risaputo che la prevenzione delle malattie è preferibile alla cura; perciò forniremo alcuni semplici consigli che, se applicati con costanza, permetteranno di prevenire l’obesità.

 

Essi si basano su due capisaldi:

 

– Il controllo delle quantità di cibo e del peso dell’animale;

 

Una buona conduzione dell’alimentazione, sia per il cane che per il gatto, può essere condensata in pochi punti:

 

scelta di un alimento idoneo;
somministrazione di dosi adeguate, da correggere eventualmente in funzione delle variazioni del peso corporeo;
controlli ed annotazioni periodiche (ogni 3 – 4 settimane) del peso dell’animale;
acqua fresca sempre a disposizione.

 

– L’esercizio fisico dei cani

 

L’esercizio fisico può essere problematico per il proprietario per svariati motivi, ma vogliamo ricordare che un po’ di movimento non fa bene solo all’animale ma anche al padrone.

 

Andiamo con ordine e limitiamoci al consumo di energia e quindi alla limitazione del possibile accumulo di grasso superfluo. Il motore animale, per funzionare, ha bisogno di energia ed i consumi di questo carburante aumentano con l’aumentare dell’intensità della prestazione.

 

Le andature più rapide (corsa al trotto o al galoppo) comportano, ovviamente, un maggior dispendio energetico, quindi, a parità di peso e di tempi lavorativi, un cane che galoppa avrà un dispendio energetico due- tre volte superiore rispetto ad un cane che si muove al passo. In ogni caso un cane che effettua una passeggiata di un’ora ad un buon passo consumerà circa il 12% del suo fabbisogno di alimento, uno che corre o gioca liberamente in un parco ne consumerà dal 20% al 35% in più.

 

La tabella che segue fornisce delle indicazioni in merito alle quantità medie di alimento “bruciate” nel corso di diversi tipi di movimento e la loro incidenza percentuale rispetto al fabbisogno giornaliero di mantenimento.

 

Quantità medie di alimento* necessarie ad un cane di 20 kg che effettua diversi tipi di movimento

 

 

Movimento in orizzontale

Quantità di

mangime per ora

 

Consumo rispetto al fabbisogno

 

Passo (5 Km/h)

 

32 gr

 

12 %

Trotto (8-12 Km/h)

54 gr

20%

Galoppo (12-16 Km/h)

95 gr

35%

 

*si è supposto un contenuto calorico di 3,7 kcal/gr ed un fabbisogno di mantenimento di 1000 kcal/giorno

 

– L’esercizio fisico dei gatti

 

Il gatto, nella maggior parte dei casi, è confinato all’interno di un appartamento.

 

Per motivare il pet al movimento è necessario realizzare un corretto arricchimento ambientale e proporre numerose attività da svolgere “in coppia” (vedi giocare con il gattino).

 

LA CURA DEL SOVRAPPESO E DELL’OBESITA’

 

Il sovrappeso è l’anticamera dell’obesità e, come questa, deve essere curato mettendo in pratica questi suggerimenti:

 

scelta di un alimento idoneo, a basso contenuto calorico e formulato appositamente per animali in sovrappeso
somministrazione di dosi adeguate, da correggere eventualmente in funzione della reazione dell’animale e dei suggerimenti del veterinario; esse di solito apportano dal 20% al 40% in meno di energia rispetto al fabbisogno;
controlli ed annotazioni periodiche (ogni 2 3 settimane) del peso dell’animale;
acqua fresca sempre a disposizione.

 

Durante la cura dimagrante è indispensabile controllare attentamente le quantità di cibo somministrate, in quanto una eccessiva diminuzione può comportare un aumento dell’irritabilità e sfociare in gravi alterazioni comportamentali. I cambiamenti a carico del cibo devono riguardare la qualità più che la quantità. Va pertanto evitata l’assunzione di cibi extra, che vanificherebbero lo sforzo intrapreso.

 

I tempi richiesti sono sempre dell’ordine di mesi: occorrono quindi pazienza e costanza.

 

A risultato raggiunto, non va abbassata la guardia, perché il recupero di peso è sempre in agguato e sopravviene in tempi rapidi. Per evitarlo occorre controllare attentamente le quantità di cibo somministrate ed il peso dell’animale; senza questi due dati fondamentali il Veterinario non riesce a fornire le indicazioni utili a correggere eventuali problemi.

 

Il movimento, come abbiamo visto sopra, comporta un consumo di energia che, nel nostro caso, stante la restrizione alimentare, si concretizzerà in un consumo di componenti corporee, in particolare del grasso in eccesso. Una cane di 20 kg, che cammina di buon passo 1 ora al giorno, potrebbe consumare fino a 400 gr di grasso corporeo al mese. L’esercizio fisico è quindi in grado di accelerare il processo di dimagrimento e rendere meno pesante la restrizione alimentare.

 

L’intensità e la durata dell’esercizio nei soggetti obesi devono essere programmate dal Veterinario in funzione delle condizioni generali del paziente.

 

Dalla “Guida alla prevenzione 2009” a cura di HILL’S e AMNVI

 

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