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L’otite di origine parassitaria, denominata anche rogna otodettica, otoacariasi o rogna auricolare, è una malattia pruriginosa ed estremamente contagiosa del cane e del gatto.

L’agente eziologico è Otodectes cynotis, un acaro della famiglia degli psoroptidi che colpisce gatto, cane, volpe e furetto, molto raramente nell’uomo può̀ provocare dermatite pruriginosa ad arti e tronco. Questo acaro vive nel condotto uditivo esterno degli animali e raramente su testa, collo e regione dorso lombare.

O. cynotis è la principale causa di otite esterna nel gatto (50-80% dei casi), nel cane al contrario è rara. La trasmissione ed il contagio avvengono per contatto diretto tra l’animale malato e quello sano, e si verifica più̀ spesso nei cuccioli e negli animali che vivono in collettività̀ (colonie feline, gattili).

L’otite parassitaria è di solito bilaterale ed eritematosa, con presenza di cerume secco di colore brunastro o nerastro detto “a fondo di caffè”. Tale patologia è accompagnata da intenso prurito, che negli animali contagiati è il segno clinico principale, insieme alle lesioni da autotraumatismo su padiglioni auricolari, testa e collo. Infezioni secondarie batteriche e da Malassezia spp sono comuni.

L’acaro ha un’azione irritante (meccanica/chimica) ed è in grado di indurre reazioni di ipersensibilità.

Per diagnosticare l’otoacariasi sono indispensabili l’esame otoscopico, per l’osservazione diretta dei canali auricolari, per visualizzare i parassiti che appaiono biancastri e molto mobili, e l’esame microscopico del cerume auricolare preparato in olio minerale, che può rivelare la presenza di acari adulti e stadi immaturi (uova, larve e ninfe.)

Il trattamento della rogna otodettica prevede l’utilizzo di principi attivi antiparassitari somministrabili con pipette (spot on) direttamente sulla cute, prodotti otologici oppure compresse appetibili per via orale. In associazione si possono usare ceruminolitici e, in caso di lesioni da autotraumatismo ed a discrezione del Medico Veterinario, antibiotici o antisettici per via orale o sistemici.

E’ fondamentale, vista l’elevata contagiosità̀ della patologia, trattare contemporaneamente tutti gli animali conviventi, indipendentemente dalla presenza dei sintomi.

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