Home » Blog » Laboratorio » Ipercloremia e ipocloremia
Il cloro è il principale anione del fluido extracellulare ed è essenziale nel mantenimento dell’osmolalità e dell’equilibrio acido-base. Tale elettrolita è deputato a bilanciare la carica del sodio, presente sotto forma di catione, per preservare la neutralità elettrolitica. Di conseguenza, molte delle condizioni responsabili di ipernatriemia provocano anche ipercloremia.

I cloruri vengono prodotti e secreti in grande quantità con i succhi gastrici e buona parte di questi ioni è poi riassorbita a livello intestinale. Gli ioni cloro sono liberamente filtrati a livello glomerulare e riassorbiti attivamente nel tubulo prossimale, nell’ansa di Henle e nella porzione distale del nefrone.

Le variazioni di tale anione risultano fondamentali in corso di patologie quali l’alcalosi metabolica (in cui ha una relazione inversa con i bicarbonati), acidosi metabolica ed acidosi respiratoria cronica.

La concentrazione plasmatica media del coloro è di 100mEq/l nel cane e 120mEq/l nel gatto.

IPERCLOREMIA

L’ipercloremia, cioè un aumento della concentrazione plasmatica di cloro, può presentarsi in associazione con l’ipernatriemia, per una perdita eccessiva di acqua (maggiore rispetto alla perdita di sodio) o per eccessiva assunzione di sodio.

L’ipercloremia senza ipernatriemia può essere dovuta ad una aumentata perdita di bicarbonati attraverso l’intestino (diarrea) od attraverso il rene, in corso di acidosi renale tubulare. Entrambe queste situazioni portano ad acidosi metabolica senza variazione del gap anionico (acidosi metabolica ipercloremica), dato che la perdita di bicarbonati viene sostituita da un aumento di ioni cloro.

Altre cause possono essere: aumentata assunzione di cloro, sia iatrogena (fluidoterapia, farmaci contenenti cloro), sia accidentale (intossicazione da sale), ritenzione renale di cloro in corso di insufficienza renale, ipoadrenocorticismo.

In cani sottoposti a terapia con bromuro di potassio per il trattamento dell’epilessia si può avere una pseudoipercloremia: la concentrazione di questo ione è in realtà normale, ma i metodi utilizzati per la misurazione del cloro misurano anche il bromuro ed altri alogenuri, portando quindi ad una sovrastima di tale parametro.

Non esistono segni clinici “specifici” da ipercloremia, infatti la sintomatologia è dovuta alle alterazioni dell’equilibrio acido-base.

IPOCLOREMIA

La condizione opposta all’ipercloremia viene definita ipocloremia.

Solitamente è associata a iponatriemia, oppure può essere legata ad alcalosi (ad un eccesso di bicarbonati corrisponde una riduzione del cloro, per mantenere la neutralità elettrolitica).

La causa più comune di alcalosi metabolica ed ipocloremia è il vomito gastrico, in cui si ha perdita di ioni cloro a livello gastroenterico.

Altre cause possono essere:

– perdita renale per uso di diuretici

– uso di farmaci che contengono concentrazioni maggiori di sodio che di cloro (penicilline, bicarbonato di sodio). A dosaggi terapeutici questa è però un’evenienza rara

– iperadrenocorticismo (gli ormoni steroidei aumentano il riassorbimento di sodio e la perdita renale di cloro)

– acidosi metabolica con aumento del gap anionico (un accumulo di anioni non misurati, come i corpi chetonici nella chetoacidosi diabetica, porta ad una diminuzione degli anioni misurati, cioè cloro e bicarbonati, per mantenere la neutralità elettrolitica).

Anche in questo caso i segni clinici sono secondari ai disturbi acido-base.

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