Home » Blog » Medicina felina » Avere un gatto in buona salute: piccole attenzioni quotidiane
È buona norma che il proprietario di un gatto valuti il benessere fisico del suo animale e che sia in grado di poter capire anche quei piccoli segnali che possono indicare, per tempo, la presenza di un problema o di una malattia e quindi richiedere l’intervento del veterinario.

Questa valutazione è una “operazione” molto semplice, che non richiede tempo o attrezzature particolari ne complicate. Occorre soltanto armarsi d’affettuosa pazienza ed osservare il proprio gatto attentamente, in modo lievemente diverso dal solito.

Il gatto in buona salute mangia regolarmente e con appetito, si lava e si pulisce asportando impurità e sporcizia, si muove saltando e correndo normalmente.

Ogni volta che il gatto presenta un comportamento insolito che si protrae per qualche giorno, occorre richiedere l’intervento del veterinario. Il medico saprà valutare la situazione ed offrire le giuste indicazioni per affrontarla.

A volte, e soprattutto all’inizio di uno stato patologico, non ci sono manifestazioni sistemiche eclatanti, ma solo piccoli segni premonitori che, se “avvistati” in tempo, possono evitare l’insorgenza o l’aggravarsi di una malattia.

Innanzi tutto, quando si osserva il gatto domestico, bisogna esaminare le condizioni del suo mantello, che non deve essere arruffato o presentare nodi. Il gatto in buona salute ha il pelo lucido e morbido al tatto, non deve presentare alopecie (zone senza pelo), aree arrossate, essudanti o crostose. Quando si “apre” il pelo, soprattutto sul dorso, non devono apparire dei granellini neri, chiamati polvere di carbone, segnale che rivela la presenza di pulci.

Il proprietario può facilmente constatare, osservando attentamente il padiglione auricolare, se l’orecchio è pulito.

Spesso, un gatto con problemi auricolari, tiene la testa leggermente inclinata o la scuote ripetutamente, oppure può presentare un’alopecia (mancanza di pelo sul padiglione auricolare esterno) in seguito al grattamento. L’orecchio sano è pulito, asciutto e senza odore. La presenza di essudati, cerume o materiale brunastro sta ad indicare un’infezione batterica o parassitaria.

L’occhio deve presentarsi ben aperto, il suo colore deve essere puro e brillante. La terza palpebra non deve essere procidente, come accade in alcune infezioni, inoltre l’occhio non deve mostrare arrossamenti, presenza di muco o lacrimazione eccessiva.

Non devono essere poi trascurati, nel nostro esame, il naso e le narici. Queste devono essere sempre libere, umide e vellutate al tatto, non devono essere visibili incrostazioni o essudati, sono anomale anche un’eccessiva secchezza del tartufo o la presenza di uno scolo sieroso troppo abbondante.

Anche la bocca e le gengive meritano un attento ed accurato esame. L’alito del gatto non deve avere un odore particolarmente fastidioso o insistente anche se, ovviamente, non è totalmente inodore. L’alitosi può essere conseguente al tipo di alimentazione, ad un problema locale come il tartaro, oppure può essere il sintomo di un malessere più profondo e complesso. Un gatto che sbava, che ha le gengive arrossate od infiammate, ulcerazioni o denti rotti, deve essere preso in seria considerazione e sono sintomi da segnalare e da far valutare al veterinario.

Non dobbiamo trascurare l’orifizio anale che deve essere sempre pulito, privo di feci o parassiti, e l’orifizio genitale che non deve mai presentare secrezioni anomale.

Il gatto in forma è tonico e vivace, ha una buona muscolatura, salta e corre normalmente, non zoppica ed i suoi arti non presentano gonfiori o ferite e non sono dolenti alla palpazione.

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