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La Dermatite Atopica (DA) è una malattia allergica, pruriginosa, molto comune nel cane e nel gatto, a predisposizione ereditaria. Gli allergeni che causano ipersensibilità possono essere presenti sia negli ambienti interni, come gli acari della polvere di casa e le muffe, sia negli ambienti esterni, come i pollini. Il prurito è il sintomo principale in corso di DA e può manifestarsi con diversi atteggiamenti, come lo strofinamento, il grattamento o il leccamento di spazi interdigitali, plantari, regione ventrale del collo e dell’addome, regione inguinale, regione flessoria del carpo e del gomito e regione perianale. Anche la testa può essere interessata, in particolare le regioni perioculare e perilabiale, il muso e le orecchie. Le manifestazioni di questo prurito, che può essere di intensità variabile nelle prime fasi per poi aumentare con il cronicizzare della malattia, vanno da alopecia, escoriazioni, pustole, scaglie, croste, cute untuosa e maleodorante, fino a vere e proprie ulcere. Nei gatti è facile ritrovare il collo e la testa interessati da gravi lesioni ulcerative e crostose, nonché quadri di dermatite miliare, alopecia simmetrica autoindotta o lesioni del complesso del granuloma eosinofilico. Una volta escluse le altre malattie pruriginose (reazione avversa al cibo, parassitosi), tramite trial clinici che possono durare anche 2-3 mesi, la diagnosi sarà clinica e si emetterà valutando l’anamnesi dell’animale affetto, le lesioni presenti e la loro localizzazione. Per identificare gli allergeni ambientali responsabili delle manifestazioni cliniche si possono eseguire o il test cutaneo intradermico o il test sierologico. Il test sierologico, in particolare, va a ricercare nel siero la presenza di anticorpi specifici nei confronti di vari allergeni. Per effettuarlo è sufficiente un prelievo di sangue ed i risultati si hanno dopo circa due settimane dal prelievo. Una volta riconosciuti gli allergeni, si può allestire il vaccino desensibilizzante (immunoterapia allergene-specifica), che può essere somministrato per via sottocutanea oppure sublinguale. Il vaccino conterrà gli allergeni verso i quali il nostro animale ha manifestato una reazione positiva. Lo scopo è quello di desensibilizzare o iposensibilizzare il soggetto agli allergeni; per ottenere ciò si aumenta gradualmente la dose del vaccino, in modo da far diminuire la sensibilità nei confronti degli allergeni inoculati e, conseguentemente, ridurre il prurito ed il disagio dell’animale. Questo processo tuttavia richiede tempo; non ci si possono aspettare miglioramenti prima di 6 mesi dall’inizio della terapia. Inoltre, si consiglia agli animali che abbiano risposto bene al vaccino, di somministrare lo stesso per tutta la vita. Dati i tempi lunghi di risposta, per limitare il prurito si possono associare terapie mediche. È importante sottolineare che gli animali affetti da DA sono predisposti a sviluppare infezioni cutanee e/o auricolari da batteri (più comunemente Stafilococchi) o da lieviti (Malassezia). Quindi la terapia mirerà alla risoluzione di queste manifestazioni secondarie che accompagnano la DA con cure antibiotiche, ove necessario, eo con terapie topiche (shampoo antisettico, antifungino). Purtroppo la DA è una malattia cronica, e deve essere gestita grazie alla stretta collaborazione tra proprietario e veterinario dermatologo.

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