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L’alitosi è un problema comune nei nostri animali e la convivenza sempre più stretta tra cane, gatto e proprietario rende il problema sempre più sentito e fastidioso. L’alitosi non è tuttavia solo un fastidio psico-sociale, bensì è anche un problema sanitario. Un persistente alito cattivo può essere considerato una malattia complessa, sostenuta cioè da più cause, che possiamo distinguere in due categorie: patologie extraorali e patologie orali. Le prime sono secondarie a disordini gastro-intestinali, malattie respiratorie, diabete, insufficienzarenale, etc. Le cause più frequenti sono tuttavia proprio quelle legate al cavo orale, ovvero le patologie orali, come gengiviti, parodontiti, stomatiti, etc.. L’alitosi è in questi casi dovuta alla placca batterica matura, ossia causata dall’eccessiva proliferazione di batteri anaerobi (batteri che vivono in assenza di ossigeno) e di gram -; questi microrganismi degradano le proteine (saliva ed alimenti) e generano i composti volatili solforati (V.S.C.), responsabili del cattivo odore dell’alito. I V.S.C. vengono pertanto indicati come agenti eziologici sia dell’alitosi fisiologica, fenomeno transitorio, prevalentemente legato ad insufficiente igiene orale o all’ingestione sia di particolari alimenti sia delle feci, proprie o di altri animali (coprofagia da carenza di sali minerali e/o disturbi alimentari), sia dell’alitosi patologica causata da malattie specifiche del cavo orale, come le parodontopatie. L’alitosi non è quindi solo una malattia fastidiosa per noi e per i nostri animali, ma è anche un campanello d’allarme (sintomo), di un cattivo stato di salute generale ed orale. Per tale motivo, l’alitosi deve indurre quanto prima a rivolgersi al proprio Medico Veterinario di fiducia per avere una valutazione complessiva dello stato di igiene e di salute orale del proprio animale. E’ infatti proprio in caso di diagnosi precoce che si può trarre il massimo beneficio da interventi parodontali professionali (detartrasi), che rappresenta il trattamento indispensabile non solo per il controllo della placca e del tartaro e dunque del grado di alitosi, ma anche per una protezione dell’organismo dalle terribili ripercussioni sistemiche (cardiopatie e nefropatie) indotte dalle malattie parodontali non trattate, progressive ed irreversibili.

Al veterinario spetta l’importante compito di informare ed educare il proprietario sulle strategie di igiene orale domiciliare, in mancanza delle quali il risultato dell’intervento professionale, seppur adeguato, non può durare nel tempo: dall’adozione di regimi alimentari controllati, all’uso di giochi appositamente studiati per promuovere una corretta masticazione e favorire la pulizia dei denti e, soprattutto, alla spazzolatura quotidiana dei denti. È infine utile incoraggiare l’adozione di metodi che possano affiancarsi alla spazzolatura, favorendo il controllo della formazione della placca e del tartaro, contribuendo così a migliorare l’alitosi dei nostri cani e dei nostri gatti.

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