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Il diabete mellito è una malattia endocrina causata da una carenza relativa o assoluta di insulina. L’insulina è un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas che regola la concentrazione del glucosio nel sangue. Il glucosio rappresenta la principale fonte di energia per le cellule dell’organismo.

Si distinguono due tipi di diabete:

· Diabete di tipo I o insulino-dipendente (IDDM): caratterizzato dalla mancata secrezione di insulina;

· Diabete di tipo II o insulino-indipendente (NIDDM): la quantità di insulina secreta non è sufficiente a coprire le richieste dell’organismo oppure ci sono delle condizioni che interferiscono con la sua azione.

Nel gatto il 95% dei casi di diabete è rappresentato dal tipo II, al contrario del cane nel quale circa il 90% di pazienti diabetici sono affetti dal tipo I.

In caso di diabete si ha un accumulo di glucosio nel sangue, perché le cellule non sono in grado di utilizzarlo, con conseguente aumento della richiesta di energia da parte dell’organismo, che si manifesta clinicamente con un aumento dell’appetito (polifagia) accompagnato da una perdita di peso corporeo.

Il glucosio presente in eccesso a livello ematico viene eliminato dal rene con le urine, inducendo così l’incremento della diuresi. Di conseguenza i primi segni clinici di diabete sono l’aumento della quantità di urine prodotte (poliuria) e l’aumento della sete (polidpsia).

La presenza contemporanea di poliuria, polifagia e polidipsia porta al sospetto di questa patologia, ma la diagnosi definitiva può essere ottenuta esclusivamente attraverso le analisi complete del sangue, poiché tale sintomatologia può essere riscontrata anche in corso di altri stati patologici.

La gestione ed il trattamento di un paziente diabetico non è semplice e necessita della stretta collaborazione tra il proprietario ed il veterinario curante. Sia nel cane sia nel gatto diabetico, la terapia prevede la somministrazione sottocutanea di insulina. Il veterinario stabilirà una dose iniziale di tale farmaco sulla base del peso dell’animale, della condizione clinica ed ematica. La stabilizzazione del valore glicemico del paziente determina il miglioramento dei sintomi.

COME SI EFFETTUA LA TERAPIA

INSULINA

1. conservare il flacone di insulina in frigorifero (in posizione verticale)

2. prelevare il flacone di insulina dal frigorifero e agitarlo, facendolo rotolare sul palmo della mano

3. caricare la siringa di insulina con la dose stabilita

4. rimuovere le eventuali bolle d’aria esercitando con le dita piccoli colpi sulla siringa, tenere l’ago rivolto verso l’alto spingere piano lo stantuffo per espellere l’aria e ricontrollare che la dose sia corretta

5. sollevare una plica di pelle verso l’alto e, con il dito indice, formare una piccola fossetta. Può aiutare avere un’area di pelle rasata

6. posizionare l’ago nella fossetta e spingerlo dolcemente attraverso la pelle

7. spingere con decisione lo stantuffo nella siringa, svuotandone il contenuto

8. attendere qualche secondo prima di togliere l’ago dal sottocute

9. l’insulina deve essere inoculata in concomitanza dei pasti

DIETA

Oltre alla terapia insulinica è necessario che l’animale venga alimentato esclusivamente con diete specifiche per il diabete, possibilmente ad orari stabiliti. La dieta deve apportare tutte le sostanze nutritive di cui l’animale necessita e dovrebbe minimizzare le fluttuazioni post-prandiali della concentrazione del glucosio ematico.

Le caratteristiche essenziali della dieta sono:

· essere costante per evitare variazioni dei fabbisogni di insulina del paziente; a questo scopo occorre somministrare all’animale la stessa quantità di cibo ogni giorno e allo stesso orario;

· comprendere un limitato contenuto di carboidrati ed essere povera in grassi;

·contenere una fonte proteica di elevata qualità, altamente digeribile (le proteine derivate da uova e carne sono preferibili a quelle derivate dai cereali);

· avere un valore calorico corretto che permetta di mantenere o raggiungere il peso corporeo ideale.

E’ assolutamente controindicato somministrare cibo o bocconi ai pazienti al di fuori dei pasti stabiliti.

Per i cani diabetici la dieta è semplice in quanto possono essere alimentati due volte al giorno in concomitanza alla somministrazione dell’insulina, mentre per i gatti diabetici l’organizzazione della dieta è più complessa, infatti questa specie è solita fare piccoli pasti durante tutto l’arco della giornata. In questo caso il veterinario non cambierà le loro abitudini ma insieme al proprietario verranno decisi pasti più abbondanti due volte al giorno, magari di alimento umido, lasciando a disposizione per tutto l’arco della giornata una piccola quantità di alimento secco.

Nel cane e nel gatto sottopeso o sovrappeso è desiderabile raggiungere gradualmente il peso corporeo ideale.

STERILIZZAZIONE

Nel controllo della malattia rientra anche la sterilizzazione delle femmine intere, perché le fluttuazioni ormonali durante il ciclo estrale rendono difficoltoso il controllo della glicemia.

CONTROLLO

La visita periodica dell’animale è fondamentale per il controllo del diabete e deve essere eseguita più frequentemente all’inizio della terapia, circa ogni 10 15 giorni, per poi passare ad intervalli di tre – quattro settimane.

Il controllo prevede visita e prelievi di sangue con curva glicemica, fruttosamine, ed esame delle urine.

L’interpretazione della curva glicemica eseguita presso la struttura veterinaria può essere molto complessa soprattutto nei gatti o nei cani che si spaventano facilmente; in questi soggetti infatti il rilascio degli ormoni dello stress aumenta la concentrazione del glucosio nel sangue, rendendo quindi poco attendibile il risultato ottenuto. In alcuni casi è dunque preferibile eseguire a casa la misurazione della glicemia e della glicosuria.

L’esame delle urine è fondamentale poichè il glucosio presente nelle urine crea un ambiente ideale alla sovraccrescita batterica rendendo più frequenti le infezioni a carico del tratto urinario. Tali infezioni possono essere facilmente gestite farmacologicamente.

Il diabete è una malattia in continua evoluzione e, anche se l’animale rimane stabile per molto tempo, è possibile che siano necessarie improvvise modifiche della dose di insulina richiesta. Per questo sono importantissimi controlli periodici ed è sempre necessario contattare il veterinario qualora dovesse accadere qualcosa di anomalo. Nei pazienti non sottoposti a terapia si può andare incontro ad accumulo di chetoni nel sangue: questi ultimi sono composti chimici responsabili della cheto-acidosi diabetica, condizione metabolica i cui sintomi sono nausea, disidratazione e nei casi più estremi coma e morte. Al contrario nei pazienti in terapia la complicazione più frequente è il sovradosaggio dell’insulina con la conseguente ipoglicemia, la quale può portare ugualmente a coma e morte.

QUANDO CONTATTARE IL VETERINARIO:

L’animale presenta tremori muscolari
L’animale non mangia o vomita
Ci sono cambiamenti nel peso dell’animale
Ci sono errori nella somministrazione di insulina
L’animale riprende a bere ed urinare tanto
L’animale si presenta particolarmente debole e letargico.

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